Sono diventato un donatore sulla quarantina, purtroppo senza alcun buon motivo lo sono diventato con circa vent’anni di ritardo.
Per tutti quegli anni ho negato il mio aiuto a chi ne avrebbe avuto effettiva necessità e mi sono privato della piacevole sensazione che si prova dopo ogni donazione: quella di aver fatto qualcosa di buono.
Adesso con cognizione di causa posso solamente suggerire “meglio prima!”